Bibliografia

“Un’intima istanza poetica”
da “La Vernice” – 1972

Ci corre l’obbligo di dire subito che prima sensazione di insieme è di non trovarci di fronte ad un esordiente. Vi deve essere dietro una lunga esperienza di scuola e di lavoro.
Trarre in sede immagini masse di ombre, toni ora forti, ora staccati, presuppongono più’ vaste conoscenze pittoriche.
Dobbiamo dire che tornare a certe forme di purezza di espressione nell’arte, ove facile può’ apparire il raffronto, ove si
è esposti più’ apertamente alla visione e alla critica di tutti, deve rispondere a una intima precisa esigenza, ad un modo di esprimere se stessi, nel quale deve trovarsi infine un proprio equilibrio interiore.
Egli appare effettivamente e sinceramente impegnato in una ricerca. Ricerca del personaggio; ricerca dello stato d’animo, dell’espressione di un momento, da cui risalti la sua sensibilità nel cogliere e dare a chi vede, possibilmente le sue stesse sensazioni di mestizia o, comunque, mai di completa gioia. E qui l’opera di Parmigiani si eleva a fatto creativo, ubbidisce ad una intima istanza poetica, che riesce palesemente a rendere.

 

Da “La Notte” – 30/03/1973 – Ignazio Mornino

 ….Parmigiani è un interprete sensibilissimo della figura femminile, in una misura classica che rinverdisce a grande lezione del passato ma l’attualizza con un’interiorità di altissimo livello.

 

“Scavare gli stati d’animo”
da “L’Avanti” – 16/03/1973 – G. Bertero

E’ difficile oggi vedere disegnata una faccia che assomigli a una faccia. Ma qualche volta capita. Con questo non vogliamo dire che disapproviamo l’arte contemporanea cosi’ com’è, anzi, ma riteniamo che l’arte figurativa, quella che magari rappresenta le cose come sono, ha ancora tutto il diritto di cittadinanza nel mondo dell’arte in generale.
…Parmigiani disegna dei volti, in genere volti molto belli. E questo lo fanno tanti pittor da tanti anni. Ma Parmigiani va anche a vedere dietro quei volti, scava gli stati d’animo, li estrae, li mette sulle facce alle quali appartengono e il disegno diventa una carta d’identità dove la fotografia è anche radiografia dello spirito. I suoi sono volti che parlano in silenzio, che mettono a nudo i propri sentimenti semplicemente guardando lo spettatore.

 

“Un sapiente mestiere”
da “Il Giorno”- 16/03/1973

…Aldo Parmigiani affida al disegno un duplice compito: di riaffermare l’autonomia espressiva di una tecnica particolarmente impegnativa quale quella che non puo’ valersi di alcun artificio
all’ infuori di quanto non sia connesso ad una sapienza manuale del mestiere e di trasfondere in esso le qualità poetiche di cui l’artista è
particolarmente ricco.

 

Da “Il Corriere della Sera” – 21/03/1973

…Il pittore dei dolci e melanconici voti e delle sciolte ed emotive immagini femminili.

 

“Il bisogno di fermare le emozioni”
da “Il Piccolo” – 20/10/1973 – Mario Ghilardi

C’è una costante negli splendidi disegni di Parmigiani: un’assorta vocazione alla bellezza, quasi il bisogno di fermare in suggestive immagini di armonia le emozioni e le sensazioni o di una delicata figura femminile o di un volto di donna che par vivere nel segno; in una sorta di dolce attesa. Il nostro tempo corre tra allarmi e dubbi, ansie e turbamenti, riproponendoci ogni giorno il senso di una nostra condizione precaria. Ma l’anima avverte ancora il fascino della vita, si protende verso i dolci sogni, ricerca di un ideale di misura gentile e la speranza che il mondo potrà ancora vivere, illuminarsi di una luce spirituale e ritrovare una fede. C’è nei disegni di Parmigiani questo ansioso messaggio umano; lo si legge nella fine modulazione del tessuto disegnativo, nelle espressioni dei volti, nello snodarsi dei corpi, nei palpiti i un chiaroscuro cosi’ personale, cosi’ autonomo nei disegni del Parmigiani.
…Non cade nella maniera, nell’accademia, proprio in virtu’ del suo sentimento moderno, delle sue interne emozioni di uomo, della sua capacità di vivere con il cuore le immagini della vita. E si puo’ davvero aver fiducia in un giovane, serio, preparato come Aldo Parmigiani.

 

“Sanguigne magistrali”
da “Il Secolo XIX” – 16/03/1974

…A proposito di disegni, una particolare segnalazione spetta alla personale di Parmigiani. Disegnatore “classico”, sul filone, tanto per intenderci, di Annigoni e Donizetti, Parmigiani presenta una serie di sanguigne magistrali, nelle quali lo spirito, la profonda poesia dell’immagine non vengono sopraffatti dalle risorse tecniche.

 

Da “La Gazzetta del Lunedi’” – 1/03/10974

…Osservatore sensibile ed acuto, disegnatore di solido impianto, Parmigiani ha diverse opere condotte a pastello ed a carboncino: figure nudi e “nature morte”; in prevalenza compone con severo controllo delle sue possibilità, affascinanti volti femminili.
Insegue nel lavoro quotidiano un mondo interiore dovizioso di sentimento, che riesce ad interpretarlo dopo sofferenza e meditazione profonda.
Artista impegnato ama cogliere le risonanze piu’ recondite della psiche; pertanto i suoi visi di donna, in genere dolci e belli, non sono semplicemente dei ritratti o delle “fotografie”, ma commosse sentite interpretazioni di carattere, di costumi, di personalità.
Autentica e singolare radiologia dello spirito.

 

Da “Il Giornale” – 13/04/1975 – Giulio Dotto

…Le sue opere preferite, sono i volti di donna, i nudi, le persone, ritratte nei momenti piu’ tipici della vita: durante un sorriso, oppure nei momenti di malinconia, oppure ancora si legge sui suoi dipinti la speranza e l’attrazione verso qualcosa che sta al di là. Quei capelli sciolti, sparsi al vento, scomposti delle sue belle e stupende raffigurazioni, sembrano uscire da quella che è una semplice raffigurazione ed entrare nel nostro mondo reale diventandone parte integrante di esso.

 

“Lontano da ogni idealizzazione inventiva”
da “La Prealpina” – 23/04/1975 – Amilcare De Gregorio

…Ogni idealizzazione inventiva è lontana da questo pittore. Il Parmigiani pero’, anche se si attiene ai canoni dell’arte aulica e classicheggiante, non opera in modo accademico. Anzi, per il rispetto della forma e la fedeltà all’arte figurativa le sue opere si distinguono nettamente da quella moderna non sempre valida ed assimilabile. Figure femminili, volti di donne e nudi muliebri, costituiscono l’interessante e appariscente mostra allestita presso la Galleria d’Arte La Viscontea. Forma e colore oggettivano un viso dolce e gentile, un corpo perfetto ed attraente nella sua naturalezza caratterizzata ed espressiva. Per giungere a questo risultato l’artista si serve di pastelli con i quali ottiene , con facilità, morbidezza di linea e chiaroscuro. Appaiono quindi immagini suggestive , dai valori plastici inconfondibili, dove il disegno è parte sostanziale dell’arte del Parmigiani, che riesce sempre a creare un’atmosfera compiacente e a procurarsi le simpatie del pubblico interessato.

 

“Un piccolo universo che vibra”
da “La Notte” – 26/04/1975 – Emme

La Galleria La Viscontea di Rho, che non “subisce” ma sceglie le mostre presenta in questi giorni una personale di Aldo Parmigiani, pittore ancora giovane ma già note, che resta fedele alla figura umana ed alle sue mille suggestioni.
Delle venti opere esposte, dieci sono state vendute nei primi due giorni; molto probabilmente la mostra si concluderà con un “esaurito” rarissimo in questi mesi di crisi. Un motivo c’è: queste sono opere di qualità, nate da una ispirazione felice e da una grande devozione alla pittura.
Un volto o un nudo di donna rappresentano per Aldo Parmigiani un piccolo universo, ch’egli riesce a far vibrare liricamente.

 

Da “Il Corriere Mercantile” – 21/05/1976

….Dall’ultima apparizione nella nostra città, Parmigiani ha raffinato – per quanto possibile, dato che da tempo ha raggiunto un notevole magistero! – il suo tipo di figurazione inteso a rivisitare l’Ottocento con strumenti e sentimenti del tutto moderni. Specie nei pastelli, che configurano la sua migliore salute, Parmigiani ha tutta l’aria di essere in costante crescita, con una lievitazione che va’oltre il mestiere per debordare nella poesia piu’ autentica.

“Litografie con torchi artigianali”
da “La Gazzetta del Lunedi’” – 10/10/1977

Aldo Parmigiani, milanese del 1935, è uno di quegli artisti/amici che si rivedono sempre volentieri: anzitutto ha studiato a quella che volentieri chiamerei “la scuola di Urbino”, dove ancora oggigiorno l’operare in arte ha – pur con gli opportuni aggiornamenti del gusto – una stretta parentela con gli umori e gli amori (tanto per dire) di Piero della Francesca, e ad esempio le litografie nascono dalla pelle della pietra, in virtu’ di torchi artigianali, alla larga dagli esorcismi chimici e dai pantografi elettronici. Per questo suo rinnovato incontro con il pubblico genovese, Parmigiani allinea alla Galleria del Grattacielo (Pizza Dante 43 AR), oltre a una lito, “Adolescenza”, di grande finezza esecutiva, le sue raffinate tecniche miste, tenute su un ventaglio di tonalità quasi incredibile se si tiene conto che gli ingredienti di base sono unicamente il carboncino e la sanguigna, che appunto nelle mani del Nostro propongono sorprendenti risorse costruttive, nell’ambiti di un segno risoluto ed insieme “romantico”. Ragazze, dame, qualche paesaggio, un mazzo di rose: una pronuncia personalissima, dal taglio sempre elegante, tale da essere perfettamente intesa sia a chi ama i figurativo nelle sue modulazioni piu’ concrete e sia da chi desidera percepire in un’opera d’arte un sottile crepitio inedito, quel tale passo in avanti nella cultura dell’immagine.

 

“Dalla luce di una suola lontana”
da “L’Avvenire” – 13/10/1977 – Giuseppe Marasco

Un calore tutto intimo ma colto e riprodotto con intensa partecipazione, è la qualità con la quale Aldo Parmigiani, milanese, modula ventun pastelli esposti nella Galleria del Grattacielo. La figura predomina ed è sempre figura di donna ed è vista e sembra offerta in una originale condizione di grazia. Ma il paesaggio o le rare nature morte hanno – e ne trasaliscono – il respiro delle creature. Sarebbe il caso di dire che il pastello nella sua pienezza, trattato con mano ugualmente forte e sicura, si addice perfino ai pensieri di Parmigiani. Ma un autoritratto messo dal pittore come esempio del difficile tema e della piu’ composita tecnica dell’olio, è documento di una maturità artistica già acquisita. I momenti della vita e della natura cercati e quasi rifatti con un tratto sempre denso di sensualità e di freschezza, sono subito in riferimento, in partecipazione, in legame umano e sensibile con chi guarda. Alcuni titoli: Lettura in giardino, Adolescenza, Cardi, Primavera, e poi tutte le figure: due ritratti sfumati in delicatezza. Per il pittore lombardo l’equilibrio fra tecnia e soggetto, fra interpretazione e sentimento umano si completa con una essenzialità elegante, “firmata” piu’ che composta alla luce di una scuola lontana, dei migliori e dei piu’ originali artisti lombardi di fine secolo. Il tono variabilissimo è in piu’ ed è il tocco moderno ed irrequieto fermo e geniale.

 

“Frammenti di realtà”
da “Il Corriere Mercantile” – 21/10/1977 – Viana Conti

….Dalle sue tecniche miste si puo’ rilevare la capacità disegnativa ed una certa sensibilità cromatica chiaroscurale. Suo strumento espressivo d’elezione sembra essere il carboncino associato alla sanguigna. Suoi temi preferiti sono il nudo, il paesaggio ed i fiori: figure femminili e bambini sono colti in atteggiamenti di abbandono e tenerezza.
Parmigiani ricostruisce la dimensione spirituale dei suoi personaggi in un caldo luminismo, in graduali passaggi di chiaroscuro, nella vibrazione espressiva del segno.
Nel paesaggio, che riflette una visione romantica della vita, l’autore, forse, trova uno spazio autobiografico.
Pur essendo al di fuori di una ricerca linguistica egli opera, tuttavia, in una sua area di ispirazione. Capacità tecnica e maniera lo aiutano a controllare la superficie delle sue opere ed a risolvere, con poche e semplici geometrie, la sua composizione.
Frammenti di realtà ed interni trovano nelle sue opere una riduzione intimistica.

 

“Parmigiani, quasi un sortilegio”
da “Il Corriere Mercantile” – 08/04/1980 – Felice Ballero

…Narratore di franche risonanze e di meditati sottofondi, con un suo “intimismo” atto ad insaporire ogni pagina, Parmigiani –sempre sicuro e puntuale- è in evidenza soprattutto in alcuni ritratti agri e risentiti, dove la figura –alla larga da ogni compiacimento- “vive” di acute pregnanze caratteriali.

 

“Purezza di linee, pastosità dei colori”
da “La Notizia” – 13/05/1980 – Giovanni Castello

Il Parmigiani ritrae con calore poetico fiori, paesaggi, ninnoli e nature morte; questo per dire che siamo in presenza di un artista versatile, ma la dote istintiva che gli permette di operare nei diversi aspetti dell’arte pittorica, ossia la sua versatilità riluce maggiormente nella rappresentazione della figura umana, della donna precipuamente, colta nelle sue diverse movenze, nei suoi diversi atteggiamenti.
Trattasi in ogni caso di opere di particolare grazia, in cui il pittore pone in risalto le grandi possibilità espressive che gli sono proprie e sulle quali puo’ sempre contare nel suo segno fluido e puro, invero mai lezioso.
C’è una costante ne volti o figure femminili di Aldo Parmigiani, un’accentuata vocazione alla bellezza, ma nei volti e nelle figure femminili piu’ che esaltare la bellezza come fine a se stessa, l’artista “vuole ricercare i tratti di carattere o della personalità, e trarre anche dalle cose piu’ semplici e comuni il gusto della poesia che ogni cosa sa sprigionare a chi è attento e sensibile a tale richiamo”.
Abile ed efficace ritrattista, spesso Parmigiani trasferisce la sua esperienza nei paesaggi e nelle nature morte, composizioni eseguite sempre con lo stesso stile fatto di purezza di linee e di pastosità di colori indubbiamente rimarchevole. Una personale quella allestita alla Galleria d’Arte “Clio” che non potrà che suscitare l’approvazione del pubblico perché Aldo Parmigiani è artista vivo, impegnato seriamente nel suo mestiere di artista pittore.

 

“Artisti d’oggi”
da “La Cucina Italiana” – Ottobre 1980

I quadri di Parmigiani, come si usa dire, “parlano” al primo impatto. Si potrà poi in seguito ammirare la padronanza della tecnica,il senso del colore, la capacità di scegliere i toni giusti e i accostarli, ma la sensazione piu’ importante rimane quella del primo incontro. Il punto a cui Parmigiani è arrivato dimostra quanto la sua scelta sia stata felice, la piu’ adatta alla sua personalità e depone anche a favore della sua forza di carattere e della sua maturità per cui ha saputo sottrarsi all’illusione di facili mode, meno impegnative e sicuramente piu’ remunerative.

 

“Il pittore dei sentimenti”
da “Inter- Giornale ufficiale degli sportivi nerazzurri” – 10/11/1980 – Ery Vigorelli

…E qui si rivela la profonda sensibilità analitica dell’artista che sa cogliere i segreti del sentimento, per proporli sulla tela, come testimonianza di vita vissuta dalle sue creature. Parmigiani rifugge dai facili effettismi; mai egli violenta col colore le manifestazioni dell’io, mai ricorre alla para-metafisica di mode correnti. Pudore e senso poetico gli impediscono i facili e gratuiti squilli, tipici di modi pittorici che vogliono “impressionare”, anziché muovere alla meditazione e alla presa di coscienza dell’opera personaggio. Una pittura umanistica, dunque, ne senso del poetico-reale, sul filo del contatto spirituale.

 

Da “La Provincia” –Cremona- 30/12/1982 – Elia Santoro

…Le sue opere, che si definiscono tecnica mista, raggiungono una perfezione formale che non puo’ neppure essere discussa. Tecnica che impiega anche con l’olio. I volti di Parmigiani pensano e riflettono; assumono cioè una posizione di linguaggio interiore, quasi a dire che le belle figure sono lo specchio dell’anima. Purezza e bontà sono elementi che si concretizzano quando l’armonia esteriore obbedisce ad un momento di estasi.

 

Exhibition in Magadini Galleries “Prima visita in America of Aldo Parmigiani”
da “Elite, southwest magazine of features and society” – Spring 1984

Aldo Parmigiani of Milano is an artist whose eyes are two-way mirrors. He looks out upon the world. He looks inward upon his memories.
…he had reasoned, better to just buy a round trip ticket from Milano to Phoenix and carry his talent, untaxed, through customs. And that’s how he became a man of few words, an artist of many paintings while in Scottsdale. Of course, that he knew not a word of English had something to do with his silence.

 

“La trascendenza del reale, come specchio di genuina poesia”
da “Artecultura” – 06/06/1985 – Giuseppe Martucci

…Insomma, “la trascendenza del reale” quella dimensione immaginativa a cui il pittore affida tutta la sua emozione di ricerca, non viene proposta come appagamento di un desiderio estremamente utopico o di superficiale civetteria ideativa, bensì come attinenza di una pratica contingente all’artista sensibile allo stimolo equilibrato della catarsi. La particolare condizione che porta a ritenere come nel tema pittorico di Parmigiani l’antico ed il moderno, la tradizione e la sperimentazione, l’istinto e la cultura corrispondano a fattori propulsivi ce alimentano il suo saggio contemporaneo.

 

“Parmigiani o delicatezza verde-biondo”
da “Telearti” – 11/04/1987 – Giuseppe Rovella

…Cogliere l’identità invisibile, disparsa eppur presente, il là nel qua dentro il poliedro d’un artista come Parmigiani, è sempre una grande gioia, ma anche un immensa fortuna, che ci compensa della fatica del cercare, guardare, intravedere….Cogliere, cioè, quel misterioso, indicibile senso totalizzante che gli “esperti” della critica d’arte chiamano “cifra” d’un artista: lo stile, il vecchio stile, per intenderci!

“Le sequenze poetiche nella pittura di Parmigiani”
da “Artecultura” – 09/11/1996 – Giuseppe Martucci

Una pittura colta. Quando per cultura dell’immagine figurativa si vuole intendere lo scandito poetico della verginale elevatura spirituale e il compendio della maestria che, in sintonia di fini estetici illuminanti, ne sollecitano la manifestazione fuori dagli approssimativi de ricalco modista e il dipinto fa conoscere il sublime dell’inventiva. Un avanzato modo di far pittura oggi senza dimenticare la radice storica del passato che, originando dalla liricità del raffinato romantico, poi ne traduce la realtà figurativa nel disteso ritmo della moderna immagine atemporale che collega il vissuto al futuribile poetico.

 

“Arte” – Dicembre 1996

Presentazione libro “Aldo Parmigiani”, primo volume della collana “Arte Musica”, curato da Mario De Micheli, presentato al Museo Teatrale alla Scala, Milano.
…Maestro della semplicità e dell’evidenza, ritrattista di delicata e struggente malinconia, Aldo Parmigiani occupa da tempo un posto di rilievo nell’arte contemporanea.

 

“Arte” – Settembre 1998

Pubblicazione opere: “Girasoli nelle Marche”, “Campo con papaveri”, “In giardino”, “Colazione nel bosco”.

 

“La realtà del profondo”
da “Artecultura” – 09/11/1998 – Giuseppe Martucci

…Il cielo immaginativo nel quale Aldo Parmigiani vola da una vita senza difficoltà, fa conoscere quella realtà del profondo che solo lui puo’ dipingere. Solo lui, perchè è la sua personalità a possedere specificamente la forza del traduttore che intuisce e propone agli occhi del mondo il segreto svelatore che lo pone a contatto con il dentro delle cose di materia: gli oggetti, la campagna, la figura umana, soprattutto femminile, per ricavarne l’optimum del rispecchio meraviglioso. Il dipinto che piace in quanto realizzato con il segreto collegamento poetico che unisce il profondo umano alla realtà nascosta del cosmo.

 

“Per la Chiesa di San Martino di Ispra, Il Buon Pastore e L’Annunciazione”
da “Artecultura” – 10/12/2000 – Aoristias

…In questi due lavori il linguaggio pittorico di Parmigiani manifesta la lucidità di una visione in cui sentimento e tradizione iconografica si compenetrano armoniosamente. Dolcezza ma anche determinazione rivelano l’asciutezza del temperamento di Parmigiani che, estraneo ad ogni forma di retorica, punta sempre al dato concreto della situazione da rappresentare. Anche in questi oggetti, che fanno riferimento alla Storia Sacra, l’artista evita la banalizzazione puramente devozionale come anche certe forme di modernismo che talvolta rendono non lineare la lettura di un testo visivo di ispirazione religiosa.
Parmigiani aderisce poeticamente a quella particolare visione dell’arte lombarda che pone l’emozione, anche intensa, all’interno di una visione espressiva di salda radice realista.

 

“Un’aperta vena figurale tra la mente e l’ambiente”
da “Artecultura” – 06/06/2004 – Teodosio Martucci

…In Parmigiani, artista dalle straordinario qualità tecniche, vi è il sensibile trasporto per un gusto compositivo che suggella in un personale tocco di “non finito” la forza dell’espressione pittorica.
…Il linguaggio pittorico di Parmigiani non si dispone a difesa di una tradizione o di un insegnamento, il suo verismo, ancorché lucidamente solitario nel deserto di tante pseudoproposte sperimentali, si impregna della volontà di comprendere i sentimenti dell’uomo, le sue emozioni, le gioie, come i dolori, nell’impervio cammino dell’esistenza, che pur mutando le epoche, come le culture, rimane nei suoi tratti fondamentali sempre la stessa.

 

“Tra l’alba e il tramonto nei colorati percorsi del tempo”
da “Artecultura” – 09/11/2008 – Teodosio Martucci

…Parmigiani possiede proprio il dono della tensione “evocativa”, vale a dire la capacità di rilevare attraverso il colore e la luce, sensazioni, pensieri, desideri che sembrano perduti in lontani meandri della memoria, quasi inaccessibili e che tuttavia riemergono in un tocco di rosso, nella delicatezza di un rosa o nello splendore intenso di un verde. Nelle composizioni dipinte dall’artista si avverte il ruolo fluidificante della luce che imprime alla realtà espressiva del disegno eleganza e dinamicità. Da queste considerazioni emerge il carattere raffinatamente lirico della pittura di Parmigiani.
…Nell’arte di Parmigiani il colore rivela la sua autentica natura emotiva, di libero palpito espressivo.
…E’ in effetti Parmigiani, un convincente colorista, ma lo è soprattutto non tanto nella prevedibile dimensione tecnica, quanto nella sfera, per cosi dire spirituale, per cui il colore diventa un riflesso dell’animo, della infinita realtà della vita con le sue passioni e speranze.
…L’arte di Parmigiani possiede il naturale e creativo pregio della chiarezza, che diventa poesia per l’osservatore attento e sensibile.

 

“Nell’intimo delle emozioni”
da “Art & Wine” – Giuseppe Possa – 2009

…Le nature morte di questo autorevole artista milanese sono lavorate con raffinatezza pittorica, animate di colori intensi.
…Mette sulle tele nature morte, vive nella bellezza delle composizioni…
…L’arte di Parmigiani ha una natura realistica, di natura lombarda. Coglie dal vero l’ispirazione per le sue opere, con pennellate morbide, amalgamando i colori con toni delicati e luminosi, velature leggere e tocco romantico.

 

“Artecultura” – 06/06/2009

 

Presentazione de: La Via Crucis di Aldo Parmigiani collocata nella Chiesa dell’Ospedale “Galmarini” di Tradate, Varese.
Arte Varese – L’esemplare scioltezza di Parmigiani
Arte Varese – Le opere di Aldo Parmigiani
Arte Varese – Parmigiani, dopo venticinque anni un’altra Via Crucis per la chiesa
Arte Varese – Aldo Parmigiani. L’arte della misura

Emozioni

La terra
e il cielo,
quell’ombra di mistero
che avvolge mondo e cose,
gli occhi di un bambino,
il sorriso dell’anziano,
il trepidare di una madre,
una mano tesa ad un saluto
od a cercare un poco di calore,
un atto di bontà
oppure di violenza……:
sono emozioni.
E tu le serbi in cuore
o le traduci
perchè a lor volta
diventino emozioni.

Enrica